Antonio Della Marina e Nicola Negrini

15 marzo
Sculptures

E' una performance per contrabbasso e musica elettronica. Antonio Della Marina avanguardista nel settore, scrive: "Nel 1999 stavo sperimentando alcuni sistemi alternativi di accordatura e cominciai ad elaborare al computer una serie di strutture armoniche derivanti da rapporti matematici accuratamente calcolati. Per semplicità decisi di utilizzare i segnali sinusoidali, perché facili da generare, assolutamente costanti e privi di armonici. Sono la forma più semplice di vibrazione e probabilmente quella più tipica e propria delle macchine.Scoprii nel giro di poco tempo che a dispetto della loro povertà timbrica, se accuratamente combinati questi suoni potevano dar luogo ad interessanti ed inaspettati effetti di tridimensionalità. Reiterando su varia scala i pochi ed elementari parametri a disposizione (frequenza, durata, fase, e forma d'onda) costruivo macrostrutture sempre più stratificate con esperienze di ascolto sorprendenti. La sperimentazione rivelava continuamente nuove prospettive e si stava via via trasformando in un'eredità importante: la capacità di concepire la musica su basi algoritmiche, ovvero la necessità di elaborare al computer programmi capaci non solo di gestire la riproduzione o il trattamento digitale dei suoni (campioni), ma anche di generarli e di organizzarli secondo logiche adeguate.Dal computer come mezzo per semplificare e memorizzare una serie di calcoli ad un vero proprio strumento musicale con un suo linguaggio specifico. Ho dedicato questi ultimi anni ad approfondire questo aspetto e a costruire software capaci di intervenire sui parametri del suono che voglio controllare. Oggi durante i concerti posso finalmente seguire il processo di ciò che faccio fin dai livelli più bassi.Attraverso l'elaborazione al computer la cellula di partenza segue un'evoluzione continua e graduale, ogni punto dello sviluppo è strettamente legato a ciò che lo ha generato e padre di ciò che evolve da esso. L'esperienza che mi lega a questo progetto ha quasi assunto i toni di una dipendenza fisica. La mia naturale predisposizione alla lentezza ha trovato in questa forma di esplorazione del suono un campo percettivo aperto di cui non vedo ancora il confine.".